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Iron Maiden allo stadio di San Siro: è possibile?



Le recenti doppie date negli stadi annunciate dagli Iron Maiden hanno risvegliato le discussioni sul sogno di molti fans italiani della band: vedere un concerto di Steve e soci allo stadio di San Siro. Tuttavia non è così facile.


Perché uno stadio?

Partiamo dall'inizio: perché in tantissimi pensano che San Siro sia la scelta perfetta per i Maiden?

Beh, innanzitutto perché in Italia le locations dei loro concerti hanno sempre un po' lasciato a desiderare, specialmente negli ultimi anni. Basta pensare soltanto alle leg del 2022 e del 2023: nel primo caso, mentre nel resto d'Europa i Maiden si esibivano in stadi su stadi, a noi è toccata l'Arena Parco Nord di Bologna (e l'epilogo che tutti ci ricordiamo, che sicuramente non ci sarebbe stato se anche da noi avessero suonato in un impianto sportivo); nel secondo caso invece abbiamo raggiunto l'apice, dal momento che il 99% dei loro concerti si teneva nelle arene e nei palazzetti al chiuso (con quasi sempre doppie date, ovviamente), mentre da noi, dove già il precedente concerto era stato annullato per maltempo, la location scelta è stata l'Ippodromo di San Siro a Milano, ovvero una distesa di erba e terra che non è stata neanche attrezzata a dovere se non per scopo di lucro (mancavano completamente le zone d'ombra e posti dove rifornirsi d'acqua senza svenarsi).


Con la popolarità degli Iron Maiden sempre in crescita (e con l'avanzare dell'età) è normale che la band decida di optare per locations più grosse nei loro tour, in modo da suonare meno ma comunque per tantissimi fans. Fans che hanno già apprezzato l'idea di vedere il gruppo negli stadi, dal momento che i biglietti per la leg del 2022 sono letteralmente stati spazzolati via. I concerti nei palazzetti, che richiederebbero doppie o triple date (non credete che due concerti siano bastati nel 2023, in molte città i biglietti per entrambe le serate sono finiti in pochi minuti!), potrebbero presto diventare un ricordo in tanti mercati, proprio perché fanno allungare i tour di molto (esempio: nel 2008 hanno fatto una sola data in uno stadio in Inghilterra, nel 2010 esibendosi nelle arene hanno dovuto fare 11 concerti).


Ecco perché quindi in molti credono e sognano che lo stadio più grande d'Italia, il quale si trova anche relativamente vicino anche ai confini nazionali, sia necessario per potere godere al meglio di uno show degli Iron Maiden.


Perché è praticamente impossibile che ciò avvenga: le vendite

Ma quindi, in fin dei conti, perché alla band non è mai stato dato San Siro?


La risposta più sintetica e forse incompleta è: non vendono abbastanza biglietti.


Inutile girarci attorno. Il record di spettatori in Italia è stato di 40.00 a Milano nel 2013 (sempre in una location pessima come l'asfalto di Rho). Da allora, solo a Firenze Rocks 2018 sono riusciti a superare le 35.000 entrate vendute, mentre per il concerto di Bologna (cancellato) e per quello di Milano del 2023 ci si è fermati intorno alle 30.000. La capienza di San Siro per i Maiden sarebbe sui 50/55.000 posti e in questo caso, per far sì che lo show sia un successo, dovrebbero essere riempiti tutti. Sarebbe quindi un azzardo pensare che la band possa vendere 15.000 biglietti in più rispetto ad un record che non riesce a raggiungere da 10 anni.


Sappiamo cosa state pensando: "Ovvio che finora sono stati pochi i biglietti venduti, le locations sono sempre pessime e i prezzi sono alle stelle, con uno stadio la situazione cambierebbe!" In realtà il discorso è più complicato. Ovviamente uno show del genere avrebbe un appeal decisamente maggiore rispetto a quelli che si sono tenuti in ippodromi e prati, ma effettivamente quante persone decidono di non andare/andare all'estero soltanto per la venue? Mille? A dir tanto qualche migliaio? Anche nel caso tutte queste acquistassero un'entrata saremmo comunque ben lontani dalla soglia dei 55.000 tagliandi. Inoltre c'è da considerare che i prezzi per la maggior parte dei settori sarebbero più alti, dal momento che uno stadio ha costi di affitto maggiori. Quindi, in fin dei conti, tanta gente sarebbe costretta a rinunciare comunque.


Per cercare di ovviare a questo problema i Maiden dovrebbero esibirsi con dei grossi special guests. Non parliamo di band come i Judas Priest, che per quanto siano grandi condividono il 99% del pubblico con i Maiden, per cui non ci sarebbe un grosso aumento nelle vendite. Il pensiero va a gruppi come i Sabaton, gli Amon Amarth o (idealmente) i Ghost, che hanno fanbase grandi e differenti dalla nostra.


Insomma, uno show di sabato con Maiden, Ghost e magari Gojira riuscirebbe sicuramente a sfondare ALMENO la soglia dei 45.000 spettatori. Tuttavia, come vi avevamo accennato, le vendite non sono l'unico motivo per cui i nostri 6 inglesi non possono esibirsi a San Siro.


I limiti di volume

I Maiden non sono l'unica band Metal che potrebbe ambire a suonare nello stadio milanese, anzi. Metallica e Rammstein hanno un appeal maggiore (i primi suoneranno all'Ippodromo La Maura, capienza 80.000 posti, mentre i secondi si esibiranno a Campovolo, capienza 100.000 posti) ma nonostante ciò non si sono mai presentati a San Siro. Questo perché, oltre le vendite, ci sono altri fattori da considerare. Il principale è quello riguardante i limiti di volume imposti nella struttura. Finchè si parla di Pinguini Tattici Nucleari, Max Pezzali o Blanco non ci sono problemi, ma quando la band headliner suona Metal allora il discorso cambia. Va detto che per i Maiden pure all'ippodromo SNAI è stato imposto un limite ridicolissimo di db, il quale ha reso difficile ascoltare la band a quasi tutti i spettatori fuori dal pit (tanto per 100€ di biglietto qual è il problema?); allo stadio la situazione però potrebbe essere addirittura peggiore. Ci sono anche problematiche riguardo alla produzione del palco: sebbene quella dei Maiden non eccella in grandezza o effetti pirotecnici probabilmente ci sarebbe da ricorrere ad alcune, costose, modifiche.


Quindi possiamo scordarci i Maiden a San Siro?

A meno che non si faccia qualche miracolo, sì.

Ciò non vuol dire però che ci dobbiamo per forza accontentare di certe locations. San Siro potrà essere fuori portata, ma non è l'unico stadio Italiano. Ovviamente sperare che la band suoni in impianti in cui non vengono praticamente mai fatti concerti è impensabile, ma ci sono almeno due stadi che potrebbero andar bene: stiamo parlando dell'Olimpico di Torino (capienza 35/40.000 posti) e dell'Euganeo di Padova (capienza 40.000 posti). Queste due sarebbe le opzioni più fattibili per vedere nuovamente il gruppo in uno stadio. Diciamo "nuovamente" perché comunque i Maiden hanno già suonato almeno una volta in una location del genere sul suolo italiano: tralasciando il Gods of Metal 2000 (che era un festival) allo stadio Brianteo di Monza, Steve e compagni si erano esibiti all'Olimpico di Roma nel 2007. Purtroppo, tra il fatto che scendendo a sud il pubblico della band diminuisce e che erano già venuti diverse volte con lo stesso tour, i Maiden si sono ritrovati davanti ad uno stadio più vuoto che pieno (23.000 sono stati gli spettatori, a dispetto di una capienza, già dimezzata, di 35.000 posti). Nonostante la band sia cresciuta enormemente da allora (almeno nel resto del mondo), questo brutto episodio è un cattivo precedente di cui gli organizzatori tengono sicuramente conto mentre cercano una venue per i Maiden.


Tanti dubbi e poche certezze, quindi, sia per i promoters che per la band stessa. E qui riproponiamo una riflessione che abbiamo fatto qualche mese fa: perché chi organizza dovrebbe rischiare di fare un buco nell'acqua quando, spendendo sicuramente meno e mettendoci meno impegno, bene o male riesce a portare 30.000 persone in un ippodromo con prezzi da concerto in uno stadio? "Perché prima o poi la gente si stancherà e non andrà più." Dopo la disavventura di Bologna in molti dicevano così, gli stessi che però poi si sono presentati al Return of the Gods del 2023. L'amore per la nostra band preferita è anche la nostra condanna. Seppure va detto che dopo l'esperienza da incubo di quest'anno probabilmente la prossima calata Italica della band potrebbe essere molto meno seguita, se non organizzata in maniera ottimale in una location decente. Da una parte ce lo auguriamo. Dall'altra sappiamo che al cuore non si comanda.






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