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[SPECIALE] Iron Maiden a San Siro: i prezzi sono folli. Ma è solo colpa di chi organizza?

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La polemica sui prezzi del concerto degli Iron Maiden allo stadio di San Siro il prossimo anno è rapidamente uscita fuori dall'ambiente strettamente "metallaro" e per un po' è diventata il tema del momento in Italia. Giornali, siti, anche qualche televisione: tutti hanno riportato la frustrazione dei fan della band, molti dei quali non potranno partecipare allo show per ragioni prettamente economiche.


Come più grande portale italiano dedicato ai Maiden, più di altri abbiamo visto scatenarsi l'inferno in terra (citazione assolutamente voluta). E sia chiaro che non ci sentiamo assolutamente di condannare le critiche ai prezzi: ci arriviamo da soli che stiamo parlando di cifre assolutamente fuori dal mondo e proibitive per molti, specie per chi arriva da lontano.


Nella maggior parte dei casi le critiche non sono rivolte alla band ma all'organizzatore italiano, dal momento che, per il secondo anno di fila, lo show nel belpaese è quello più costoso di tutti (almeno per quanto riguarda il settore del prato), anche di quelli in nazioni che possono vantare stipendi più alti. Questi sono dati oggettivi e disponibili per tutti.


La nostra domanda però è: perché le cose stanno così? Solo in Italia abbiamo organizzatori così avidi? Oppure c'è altro da prendere in considerazione?


UNA PREMESSA...


Noi non siamo organizzatori di eventi, non come Iron Maiden Italia e nemmeno al di fuori di questo contesto. Tuttavia in diversi anni che seguiamo la band, le sue vendite e molto altro, qualche cenno in questo campo lo abbiamo avuto. Per tanto la nostra non vuole essere un'analisi oggettiva della situazione, ma solo un punto di vista da parte di fan che possono conoscere meglio certe dinamiche. Non stiamo difendendo nessuno a spada tratta (e lo vedremo più avanti) così come non lanciamo accuse senza fondamento.


2025 vs 2026: cosa è cambiato?

Il 19 settembre 2024 gli Iron Maiden annunciavano il Run For Your Lives, un tour prevalentemente incentrato sugli stadi. Dopo l'assaggio che c'è stato nel 2022, questa serie di concerti includeva un numero davvero importante di location enormi, come mai prima d'ora. Tra queste c'era anche lo Stadio Euganeo di Padova che, seppur non enorme, era un discreto passo avanti rispetto ai recenti ippodromi del nostro paese. Anche all'epoca la pubblicazione dei prezzi per lo show italiano aveva suscitato un enorme numero di polemiche. E non abbiamo paura di dire che noi siamo stati tra i primi a far notare che, a nostro modo di vedere, quei costi erano decisamente sproporzionati alla location. Sebbene ci fossero diversi settori, in generale la media dei prezzi era superiore rispetto a venue come il London Stadium o l'Olympic Stadium di Helsinki, che oltre ad essere strutture più moderne, attrezzate e prestigiose, si trovavano anche in paesi con qualità della vita superiore. Sicuramente erano entrati in gioco fattori di cui poi discuteremo più avanti, ma vedere un prato a 172€ ci è sembrato un po' una presa in giro.

Fast forward ad oggi. Gli Iron Maiden hanno venduto la maggior parte dei biglietti per gli show del 2025 in pochi minuti, registrando poi il tutto esaurito per ogni concerto del tour, Padova compresa (stando ai dati ufficiali, che al momento della pubblicazione dell'articolo non dovrebbero essere ancora disponibili gratuitamente). Forte di questo successo, la band ha annunciato un'altra leg europea, e la data italiana questa volta si terrà all'iconico Stadio di San Siro, il più grande e famoso impianto calcistico dello stivale. L'emozione per l'annuncio, come saprete, è durata poco, una volta che sono stati comunicati i prezzi del concerto. Si parte dai 61€ per i posti più lontani nel terzo anello fino ad arrivare agli oltre 200€ delle poltroncine premium (settore, va detto, già esaurito). Insomma, uno schiaffo alla povertà, c'è poco da dire. Una famiglia non può assolutamente permettersi di andare tutta a questo concerto. Anzi, già solo un membro farebbe fatica, se parte da lontano. Ma andiamo nello specifico delle polemiche.


IL PRATO E LA QUESTIONE "NO-PIT"


La notizia che non ci sarebbe stata alcuna divisione nel settore del prato in un primo momento è stata accolta in maniera positiva, ma presto si è rivelata un'arma a doppio taglio: l'intero settore ha infatti un costo di 184€. Su questo punto molti utenti e anche qualche giornalista hanno gridato allo scandalo, etichettando i Maiden e gli organizzatori come "truffatori". Ma la verità è un'altra. Ed ecco che qui iniziamo a fare delucidazioni su un po' di critiche:


"Hanno tolto il pit per fare più soldi"

No: il pit semplicemente non ci stava. Non è stata una decisione di marketing: il prato di San Siro non tiene più abbastanza persone da rendere necessaria la presenza di una divisione, almeno nel caso dei Maiden. Se per altri artisti questo settore poteva arrivare ad una capienza di circa 20.000 spettatori, per la band inglese sarà inferiore ai 10.000.


Per fare un paragone, è come se il Prato 1 di Padova fosse stato l'unico prato, con la tribuna posteriore a ridosso di questo. Anzi, probabilmente a Milano ci saranno ancora meno persone nel parterre rispetto a quelle presenti nel primo settore dell'Euganeo. Ricordiamo che per gli eventi al Meazza il palco viene solitamente messo nel lato lungo per sfruttare anche il terzo anello. Ciò comporta sì una vicinanza maggiore delle tribune frontali, ma anche una conseguente riduzione della capienza del prato. Insomma, nessuna truffa: è come se tutti stessero dentro ad un pit (almeno in un pit degli ultimi anni). Detto ciò, il prezzo sarebbe comunque alto anche se ci fosse un pit più contenuto. Ma perché stiamo vedendo queste cifre?


COSA INFLUISCE SUI PREZZI DEI BIGLIETTI


Tendenzialmente, le macro parti che decidono (direttamente o indirettamente) il prezzo del biglietto per un concerto sono due: il management della band e il promoter (o organizzatore). Chiaramente il discorso è ben più complicato (a volte ci sono sponsor, a volte ci sono più organizzatori/agenzie e via dicendo), ma per semplificare teniamo conto solo di questi player.


La band, in molti casi (stiamo parlando in generale, non nello specifico dei Maiden) può arrivare ad avere completo controllo sui prezzi (lo abbiamo visto con i The Cure), in altri può solo dare indicazioni e, in altri ancora, non può mettere bocca sul costo dei biglietti. Ora, dal momento che noi con il management dei Maiden non ci abbiamo mai parlato, pretenderemo che i Maiden non facciano parte di nessuna di queste categorie (anche se è lecito credere che diano solo indicazioni, dal momento che comunque i prezzi non sono mai uguali e che non sono nemmeno una band piccola, che quindi non potrebbe imporsi su certe questioni). Facciamo finta che il prezzo del biglietto venga deciso unicamente dall'organizzatore. Bene: ciò non vuol dire che i Maiden non influenzino indirettamente il costo delle entrate. Come? Con il cachet.


"Il prezzo dei biglietti dipende solo dagli organizzatori!"


Anche se fosse questo il caso, le richieste economiche di un artista vanno inevitabilmente a modificare la cifra finale, a prescindere che l'organizzatore sia onesto o meno. Ad esempio, se una band chiede 5 e il promoter vuole guadagnarci 10, il prezzo sarà abbastanza alto per fare 15: 5 da dare alla band e 10 per l'organizzatore. Se il promoter volesse avere una minore percentuale chiaramente il prezzo si abbasserebbe, ma ci guadagnerebbe meno. E attenzione: non vuol dire che faccia bene o che comunque ci guadagni, perché non ha solo la band da pagare. Questo era solo un esempio per farvi capire come il cachet dell'artista influisca indirettamente sul prezzo. E anche qui: non si tratta (solo) di avidità.


Una band in tour non ci va gratis, nemmeno se ai livelli degli Iron Maiden. Anzi, queste band hanno costi enormemente più alti rispetto a chi ha produzioni più piccole. Ecco quindi un po' di cose che influiscono sul cachet di qualsiasi band:


Spostamenti: che si parli di minivan o di jet privati, muoversi da un punto A ad un punto B ha un costo. Pensate se uno poi da B ci si dirige al punto C, poi al D, ecc ecc.


Trasporto della produzione: prima ci siamo limitati alle persone, ma in tour c'è anche tutta l'attrezzatura necessaria affinché si svolga lo show. Nel caso delle band più grandi, come i Maiden, parliamo di decine e decine di camion, che ovviamente devono essere affittati e poi continuamente riforniti di benzina.


L'attrezzatura: sia che faccia parte della produzione della band (come può essere un Eddie che cammina o il famoso Fender di Steve) oppure sia qualcosa da affittare in loco (come la struttura esterna del palco, schermi o luci), questa ha sempre un costo.


Catering e accomodation: i camion citati sopra non si guidano da soli; il palco di cui abbiamo parlato non si monta se non c'è qualcuno a metterlo insieme. Ci vogliono delle persone (professionisti, non i primi che passano) a fare tutto ciò, e da che mondo è mondo le persone devono mangiare e dormire.


Avete notato il filo comune che lega tutti questi aspetti? Sono tutte cose il cui costo è aumentato in maniera folle negli ultimi anni. La benzina è aumentata, gli affitti sono aumentati, prezzi di hotel e ristoranti sono aumentati. E non parliamo di pochi spiccioli: se volete, leggetevi questo articolo della BBC che spiega nel dettaglio quanto è tragica la situazione.


Quindi, per farla breve, la band deve assolutamente coprire tutti questi costi, e l'unico modo per farlo è quello di alzare il proprio cachet in relazione all'aumento delle spese. Ma chiaramente un gruppo non va in giro per "andare in pari": parte della cifra del cachet ricopre quindi anche l'esibizione vera e propria. Insomma, i diretti interessati devono guadagnarci.

Vi siete chiesti perché abbiamo iniziato questo articolo chiedendo cosa sia cambiato tra il 2025 e il 2026? Beh è cambiato il fatto che gli Iron Maiden adesso fanno numeri pari (e a volte superiori) a quelle delle più grandi pop star mondiali. E quindi, se c'è questa domanda, perché non aumentare il proprio compenso? Siamo nel campo delle teorie (anche se chiedendo in giro a gente informata non pare così tanto una teoria...), ma sarebbe un ragionamento logico da parte del management della band, che comunque è a capo di un business. E non pensate che sia cambiato qualcosa da quando la band si è formata negli anni '80: la musica è sempre stata importante, ma senza soldi non si va da nessuna parte.


Specificato tutto ciò, è chiaro che, anche quando la band non decide direttamente il prezzo dei biglietti per i propri concerti, ha la capacità di far lievitare tantissimo il costo finale, sia per ragioni obbligate sia per una semplice applicazione della legge della domanda e dell'offerta.


Ma, come abbiamo accennato prima, non è solo la parte dell'artista a sostenere delle spese: anche l'organizzatore ha costi molto alti, oltre a quello della band.


Un organizzatore deve innanzitutto affittare la location dello show, che chiaramente varia da tipologia a tipologia. Ma non c'è solo l'affitto: deve pagare lo staff, deve pagare delle assicurazioni, coprire costi vari ed eventuali a parti terze (es: in uno stadio dovrà quasi sicuramente pagare anche le squadre che lo utilizzano per coprire eventuali danni al manto erboso), pagare i servizi di catering (per i fan e gli addetti ai lavori esterni all'artista) e quant'altro. Ci sono poi i costi per la promozione dell'evento, che variano da semplici sponsorizzate sui social a cartelloni pubblicitari e molto altro. Insomma, parliamo di tante spese, e siamo sicuri di non averne elencato neppure una minima parte. Torniamo a parlare di questo caso nello specifico: i Maiden suoneranno allo Stadio di San Siro, il più grande e prestigioso impianto calcistico italiano. I costi di affitto della location non li sappiamo con certezza, ma stiamo parlando di almeno 4 o 5 volte rispetto a quelli dell'Euganeo. San Siro, poi, viene utilizzato praticamente quotidianamente per concerti e partite, per cui la concorrenza è agguerritissima (non è la prima volta che si è cercato di fare suonare i Maiden al Meazza). E ribadiamo che l'affitto è solo una parte delle spese dell'organizzatore, e molte delle altre rientrano nei settori i cui costi sono aumentati a dismisura. Tra cachet più alti e spese maggiori è quindi normale che il biglietto sia caro. Non è bello, ma è logico che lo sia, purtroppo. Anzi, se mettiamo a paragone i prezzi per settori simili dell'Euganeo con quelli di San Siro, in realtà il rincaro è anche abbastanza contenuto (alla fine parliamo di soli 12€ in più per il prato): il problema è che anche quelli del 2025 erano costosi.


C'è anche da parlare brevemente dell'elefante nella stanza: gli Iron Maiden, guardando la loro carriera in Italia, non hanno i numeri per riempire San Siro (tanto è vero che la capienza dello stadio è pesantemente limitata). Certo, se questo show si fosse tenuto di Sabato e fosse stata la prima volta del Run For Your Lives nel nostro paese, siamo abbastanza sicuri che avrebbero riempito il Meazza in ogni angolo, ma dopo essere appena passati, con la data che cade di mercoledì e con una concorrenza spietata, se si arriverà al risultato di Padova ci sarà da leccarsi le dita. Questo potrebbe essere un altro fattore che ha fatto lievitare il prezzo, perlomeno nei settori più facili da vendere (tra cui ovviamente il prato): anche facendo circa 40.000 persone, tutte le parti rientrerebbero nei costi.


"Ma allora perché non farli suonare da un'altra parte? Perché farli suonare di mercoledì?"


Alla seconda domanda si risponde facilmente: gli Iron Maiden sono in tour. Vale a dire che gli altri giorni sono già prenotati e non possono cambiare la tabella di marcia perché uno show cade in settimana. Riguardo al primo quesito non abbiamo risposta, ma la teoria più realistica è che, semplicemente, non ci fossero altri impianti disponibili. Oddio, magari qualcosa come l'ippodromo SNAI era libero, ma probabilmente tutti noi che andiamo al concerto siamo felici di pagare qualcosa di più e vederli nello stadio rispetto a spendere una ventina di euro in meno per ritornare nella location più odiata d'Italia.


DIFFERENZE CON L'ESTERO


"All'estero costa meno!"


Ed eccoci a un altro punto su cui le polemiche vanno forte: Milano è la data più costosa del tour. Ciò ovviamente fa storcere il naso, facendo puntare il dito verso l'organizzatore. "Com'è possibile che a Lisbona il biglietto costi la metà?"


Prima di tutto una domanda: vi siete mai chiesti perché, specie negli ultimi anni, i Maiden iniziano sempre i loro tour in est Europa? Non è (solo) per il sole, per il cibo e per la gente. La semplice ragione è che costa di meno. Prima di un tour c'è molto lavoro da fare: portare tutta l'attrezzatura, fare la preproduzione, le prove e via dicendo. Gli Iron Maiden non arrivano alla prima data il giorno stesso dello show, ma sono nei paraggi (parliamo di band e crew) da settimane. Motivo per cui ha più senso iniziare in un paese come l'Ungheria o la Slovenia (ma anche in posti come l'Estonia), dove tutto ha un costo inferiore, dagli affitti alla vita normale, rispetto a paesi dispendiosi come può essere il nostro. Rifletteteci: vi costa di più una settimana a Spalato o una settimana a Roma?


Perché tutta questa trafila iniziale? Per farvi capire che suonare non ha lo stesso prezzo in ogni parte del mondo. E, purtroppo, in Italia ci sono costi maggiori. Ne hanno parlato gli amici di Metalitalia in diversi dei loro podcast. Se non volete entrare nello specifico, vi facciamo giusto un esempio, così per farvi capire la situazione:

Gli Sleep Token sono un gruppo praticamente appena nato, che sta riscuotendo un successo enorme in tutto il mondo. Parliamo di arene completamente sold out e di headline show a festival come il Download di Donignton. Eppure, nonostante questa domanda, il gruppo non si è mai esibito in Italia. Perché? Semplicemente perché venire da noi ha costi più alti e più rischi. Intanto, nella maggior parte dei casi, devi deviare la tua direzione, al contrario se suoni in Germania che bene o male è sempre in mezzo. Ciò chiaramente comporta un aumento dei costi di trasporto. Ci sono poi le questioni burocratiche, che noi italiani conosciamo bene. Se per suonare all'estero magari ci sono 10 carte da firmare, in Italia ne abbiamo 200 (e verosimilmente saranno letteralmente carte, non documenti online). Insomma, non è facile, né tantomeno economico esibirsi qui. Come abbiamo visto sopra, tutto ciò si riflette nel prezzo dei biglietti. Per questo, probabilmente, una band in ascesa come gli Sleep Token non è ancora venuta da noi: ok che c'è una domanda enorme, ma con le entrate che costano come quelle dei Judas Priest si riuscirebbe a riempire un Forum?


Lo stesso discorso vale dunque anche per i Maiden. Ed ecco anche spiegato perché la tanto chiacchierata Lisbona ha un prezzo decisamente inferiore rispetto agli altri concerti: la vita costa meno, suonare costa meno. Ma non illudiamoci che, per un portoghese, i prezzi siano comunque economici: i Maiden si sono esibiti tantissime volte in Portogallo con prezzi al di sotto dei 50€, eppure non c'è mai stata una vera e propria corsa al biglietto (il loro record di spettatori nel paese lo hanno raggiunto nel 2022, suonando all'Estadio Nacional di Lisbona, e comunque c'erano meno persone rispetto alla maledetta data di Bologna).


E già che siamo in tema ci teniamo a far notare che, comunque, per quanto si spenda meno per altre date, i prezzi sono alti ovunque: ad esempio, per lo show in Slovacchia, paese con alcuni degli stipendi medi più bassi del continente, i biglietti vanno dai 105€ a 300€: in proporzione sono più sensati i 184€ nostri. E lo stesso di può dire per la Grecia, la Romania e altri. Insomma, se davvero valesse la regola: "Prezzi alti = organizzatori ladri", non saremmo gli unici ad averli.


"Allora boicottiamo, così i prezzi si abbassano!"


Magari questo ragionamento avrebbe una logica se si parlasse di band e artisti giovani. Con una band come i Maiden? Probabilmente significa solo escludere un ritorno del gruppo in quel paese. Facciamo un esempio pratico:


Nel 2022 i fan greci hanno disertato in massa lo show di quell'anno. I motivi? Prezzi alti e location non ideale. Insomma, non tutti potevano permettersi di spendere certe cifre per un solo show, mentre altri hanno aderito al boicotto. Il risultato? La band non è tornata nel 2023 (unica occasione in cui ha suonato Alexander the Great, tra l'altro...), ma tornerà soltanto nel 2026. Dove? Nello stesso stadio. E i prezzi? Molto più alti. Come vedete, boicottare nella speranza che le cose cambino non porta ad alcun risultato.


IN CONCLUSIONE Nessuno lo nega: i prezzi per lo show di San Siro sono a dire poco da capogiro. Siamo tra i primi a dirlo, anche perché nessuno di noi naviga nell'oro. Poi certo, queste sono solo teorie, come abbiamo specificato all'inizio. Non siamo tra gli organizzatori del concerto quindi non abbiamo dati e numeri da darvi. È solo la nostra opinione su una polemica che di partenza è giusta, ma che vede solo un lato della medaglia. Se è vero che gli organizzatori non sono sempre dei santi, è anche vero che neppure la band è sulla via della beatitudine. Aggiungiamo tutto questo ai problemi di cui abbiamo parlato et voilà, ecco i prezzi dei biglietti.


Quel che è certo è che gli Iron Maiden non hanno voluto nemmeno investire in un bel bill di supporto (come invece è successo per l'America). Erano fiduciosi di vendere tanto lo stesso o semplicemente non volevano condividere gli incassi con nessuno? Visto che ddirittura gli AC/DC nel 2025 si sono portati dietro un nome di tutto rispetto come i Pretty Reckless, è più probabile la seconda.

Cosa cambia questo ai fan? Assolutamente nulla.

Ci piacerebbe vedere un San Siro strapieno e in festa, ma non succederà. Molte persone sono state costrette a rinunciare, anche se la voglia di Maiden era ancora alta. E noi siamo certi che le cose peggioreranno ulteriormente quando la band tornerà in Europa, specie nel caso di un tour di addio.

Insomma, economicamente il futuro dei Maiden in Italia, per i fan, non è roseo. Se è vero che amiamo la band, è anche vero che ci stanno chiedendo sacrifici che in pochi possono sostenere.

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