In un'intervista con Stereogum, il cantante degli Iron Maiden ha spiegato perché secondo lui la band non ha avuto più cambi di formazione dal suo rientro nel 1999.
"Penso che siamo cresciuti abbastanza per apprezzare il fatto che siamo tutti individui separati che si riuniscono per suonare la musica degli Iron Maiden. Credo che quello che abbia scocciato Adrian, e per certi versi anche me, era l'idea di essere questo blob omogeneo chiamato Iron Maiden, un singolo blocco di calcestruzzo. Adrian si è ribellato. Nemmeno io ero entusiasta di quell'idea. Era come dire, 'Non siamo individui quindi?' E la risposta, 'Fino ad un certo punto'. Beh, no. Ora siamo tornati. Siamo tornati perché lo volevamo noi, era un scelta. Una nostra scelta. C'è stata una richiesta e noi abbiamo scelto di tornare. E oggi, dopo averlo fatto, abbiamo relazioni più adulte con tutti. È diventato più facile andare d'accordo con gli altri e parlare con più sincerità. Ma è anche più facile non farsi abbattere dallo stato delle cose, se qualcuno ha una brutta giornata o un altro è diventato un megalomane durante il pomeriggio. Basta passare oltre, perché il mattino dopo non sarà così. Invece negli anni '80 avremmo litigato, oppure alcuni se ne sarebbero andati imbronciati per settimane. E tutto questo alimenta il risentimento e il malcontento. Siamo ad un punto in cui la band ha davvero successo e andiamo tutti d'accordo, probabilmente perché - con l'eccezione di Dave Murray e Adrian Smith che da giovani vivevano nella stessa strada - nessuno avrebbe incontrato gli altri se non fosse stato per gli Iron Maiden. Non avrei mai conosciuto Nicko McBrain. Non avrei mai conosciuto Steve. Gli Iron Maiden sono ciò che ci unisce. Per cui è un bel posto dove essere. Siamo probabilmente una delle più grandi band Heavy Metal al mondo. Significhiamo tanto - e lo capisco - per milioni di persone intorno al globo. E cosa c'è di meglio del fatto che riusciamo ancora ad esserlo?"