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Pubblicata la prima recensione di The Mandrake Project: ecco la traduzione!



Sull'ultimo numero del magazine brasiliano Roadie Crew è apparsa la prima recensione di The Mandrake Project, il nuovo album solista di Bruce Dickinson. Ecco a voi la traduzione:


"Non che Bruce Dickinson sia stato inattivo - cosa che non riesce a fare, c'è da dire - ma 19 anni sono davvero tanti per ascoltare un nuovo album. Fortunatamente, The Mandrake Project è esattamente quello che i fans si aspettavano, specialmente chi voleva la qualità dei suoi tre dischi precedenti. Con la stessa lineup di Tyranny of Souls (2005) - Roy Z (chitarra e basso), il Maestro Mistheria (tastiere), Dave Moreno (batteria) e con Tanya O'Callaghan che si occuperà delle quattro corde nel tour - nonché con una collaborazione insieme a Roy Z nel reparto creativo, Dickinson dà luce ad un lavoro che trascende la musica, come potete vedere dall'intervista in questo numero. Inoltre, può vantarsi di aver registrato alcune delle migliori canzoni della sua carriera, una delle quale merita una menzione speciale: Sonata (Immortal Beloved), la più bella canzone che sentirete nel 2024 (sì, ci scommetto), con un ritornello la cui semplicità è un trionfo anche grazie all'emozionante interpretazione di Dickinson, insieme ad un conclusione a là Pink Floyd che mette in risalto l'abilità di Roy Z.... Fantastica! Per quelli che invece si aspettavano una ballad più semplice da affiancare a Tears of the Dragon e Man of Sorrows c'è Face in the Mirror. Tutti soddisfatti quindi, specialmente dal momento che il resto del materiale è ben sopra la media.

Afterglow of Ragnarok non rende giustizia al disco, credetemi, soprattutto con l'eccellente Many Doors To Hell (hard/classic Rock con una punta di Scorpions all'inizio) e Rain on the Graves (la quale contiene una punta di Alice Cooper sia negli strumenti sia nelle linee vocali parlate) a seguire. L'eco degli Iron Maiden si sente non solo nella fantastica Eternity Has Failed, la quale si è trasformata in If Eternity Should Fail nove anni fa per mano dei Maiden, rispettando la sua struttura; questo perché Mistress of Mercy potrebbe comodamente essere una di quelle tracce di successo, e la parte di chitarra prima dell'assolo ne è la conferma.

Dopo tutto questo, ci sono tre canzoni che comunque risaltano: la potente e sorprendente Resurrection Men, la corta ma ricca Fingers in the Wounds e Shadows of the Gods, in cui Dickinson dimostra perché è uno dei migliori cantanti di tutti i tempi."




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